Informativa e consenso per l'uso dei cookie

Il nostro sito salva piccoli pezzi di informazioni (cookie) sul dispositivo, al fine di fornire contenuti migliori e per scopi statistici. È possibile disattivare l'utilizzo di cookies modificando le impostazioni del tuo browser. Continuando la navigazione si acconsente all'utilizzo dei cookie. Accetto

Sei in:

Terracotta di Donatello in trasferta al Prado

Il legame speciale di Prato con il Rinascimento valica i confini nazionali e porta in Spagna, al Museo del Prato, gli echi dell’officina pratese che con Donatello ebbe uno dei massimi rappresentanti. La scultura in terracotta Madonna con Bambino in trono è partita infatti alla volta di Madrid per portare un po’ di quell’eccezionale esperienza che caratterizzò la nostra città nel XV secolo e che ancora oggi è conservata a Palazzo Pretorio.

L’opera di Donatello sarà infatti parte della mostra Fra Angelico and the Rise of the Florentine Renaissance a cura di Carl Brandon Strehlke in programma al Prado dal 28 maggio al 15 settembre.  

Si tratta di un prestito eccezionale che documenta, se ancora fosse necessario farlo, il valore storico e artistico della collezione pratese; il prestito si inserisce in un evento espositivo di respiro internazionale che racconta il ruolo chiave rivestito nella storia del Rinascimento anche dalla nostra città che rivendicò una propria forte identità e divenne un laboratorio di idee e di manufatti. La mostra studierà l’inizio del Rinascimento fra il 1420 e il 1430, focalizzandosi sull’opera di Beato Angelico (Guido di Pietro da Mugello, 1395/1400-1455) che produsse alcuni dei maggiori capolavori del tempo insieme a Brunellesci, a pittori come Masaccio, Masolino, Paolo Uccello e Filippo Lippi, gli scultori Ghiberti e Donatello appunto.

Operazione preliminare al prestito è stato il restauro dell’opera finanziato grazie al supporto di Friends of Florence e American Friends of the Prado Museum.

Madonna con Bambino in trono è una scultura in terracotta probabilmente destinata alla devozione privata. Un'architettura a edicola classica accoglie, senza rinchiuderle, le figure della Madre e del Bambino che emergono dinamicamente; pochi gesti contenuti, accenni di sguardi, svelano l’intimo rapporto tra i due, con il figlio che le posa la mano sul seno.