Informativa e consenso per l'uso dei cookie

Il nostro sito salva piccoli pezzi di informazioni (cookie) sul dispositivo, al fine di fornire contenuti migliori e per scopi statistici. È possibile disattivare l'utilizzo di cookies modificando le impostazioni del tuo browser. Continuando la navigazione si acconsente all'utilizzo dei cookie. Accetto

Sei in:

"Capolavori che si incontrano", le dichiarazioni dei protagonisti

Il traguardo è ambizioso: raggiungere 200mila visitatori fra il 5 ottobre e il 6 gennaio. La mostra "Capolavori che si incontrano" è ai blocchi di partenza (apertura domenica 5 ottobre, alle 10) e per presentarla stamattina, nel salone consiliare di Palazzo Comunale, hanno speso parole importanti il presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin, il sindaco di Prato Matteo Biffoni, il curatore della mostra Fernando Rigon e l'assessore alla Cultura del Comune Simone Mangani.
«Ringrazio il presidente Zonin e l'istituto di credito - ha esordito il sindaco Biffoni - per lo sforzo economico e organizzativo profuso per questa mostra che è da leggere come momento di grande attenzione e sensibilità per la città di Prato. Una mostra che segnerà il percorso del nostro Museo: dopo "Officina pratese" che inaugurò l'anno scorso l'apertura di Palazzo Pretorio, "Capolavori che si incontrano" può essere considerata la mostra della maturità del Museo con cui Prato saprà farsi riconoscere all'esterno per quella che è. Siamo capaci di stare sui media nazionale per iniziative importanti come questa». Seguono le parole del presidente della Banca Popolare di Vicenza che racchiudono un omaggio a Prato e al riconoscimento del suo saper fare. «E' arrivato il momento che la città si dia una scossa - auspica Zonin - e mostri le sue bellezze. La
strategia per portare Prato ad avere una consapevolezza maggiore di ciò che è adesso è investire sulla cultura: su questa mostra, con cui puntiamo a superare 200mila visitatori, abbiamo investito cifre importanti. Ora mi rivolgo a tutti i cittadini di Prato e provincia perché contribuiscano a far sì che la loro Prato venga scoperta per la sua bellezza. Una mostra come questa muove il turismo d'arte, dà la scossa che la città si merita. Questo è l'inizio di una valorizzazione del patrimonio artistico di Vicenza che deve essere apprezzato il più possibile nel mondo, non solo in Toscana e in Veneto». A parlare del Museo di Palazzo Pretorio e dell'allestimento delle sale che accolgono gli 87 tesori della Banca, è l'assessore alla Cultura Simone Mangani. I nuovi spazi recuperati dall'ex Monte dei Pegni di fatto ampliano la struttura museale. «Palazzo Pretorio e l'adiacente Palazzo Valentini, una volta che sarà tutto restaurato,- sottolinea Mangani - potranno costruire un polo di rinascita culturale per Prato. Già di per sé le realtà di Prato e Vicenza sono due capolavori che si incontrano». Prima di accompagnare i giornalisti in visita tra le sale della mostra, il curatore Fernando Rigon ne ha fatto una breve introduzione a Palazzo Comunale. «La sfida nel realizzare il progetto espositivo - racconta Rigon - consisteva nel valorizzare un corpus importante di opere prescindendo dalla loro collocazione temporale. Questa è una mostra silenziosa, ricca di messaggi figurativi e di saggezza antica».

Nella foto: il sindaco Matteo Biffoni, il curatore della mostra Fernando Rigon e il presidente della Bpvi Gianni Zonin