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L’ombra degli Etruschi. Simboli di un popolo fra pianura e collina

Dal 19 marzo 2016 al 31 agosto 2016

L'ombra degli Etruschi

Tra cippi, stele e bronzetti, quella che riemerge dal 19 marzo al 30 giugno è una storia affascinante e ricca di suggestioni, che ricostruisce le lontane radici culturali di quest’area della Toscana passando per Prato e l’epicentro di Gonfienti. Proprio a Gonfienti è dedicata la prima sezione della mostra “L’ombra degli Etruschi. Simboli di un popolo fra pianura e collina”: particolare attenzione è rivolta all’universo del sacro, deducibile dalle figure di devoti in bronzo, oltreché dalla raffigurazione presente su una importante kylix (coppa) attica a figure rosse, attribuita al celebre pittore ateniese Douris. Questi manufatti, destinati a un ceto medio “allargato” piuttosto che all’aristocrazia etrusca, venivano prodotti in loco e rappresentavano la dedica dell’offerente alla divinità. Due esemplari si distinguono per l’alta qualità artistica e per la ricchezza dei dettagli: l’Offerente di Pizzidimonte conservato al British Museum di Londra dalla fine dell’Ottocento, di cui si espone una riproduzione in versione 3D e il giovane nudo, forse proveniente dalla stessa area, facente parte delle collezioni più antiche del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

La seconda sezione apre l’orizzonte sulla produzione delle “pietre fiesolane” che meglio caratterizzano questo vasto territorio dal quale in età etrusca emersero i centri di Artimino, Fiesole e Gonfienti: stele e cippi in pietra, monumenti identificativi di famiglie gentilizie decorati a rilievo, che provengono dai contesti funerari dell’area di riferimento. 
Una mostra che svela nuovi aspetti finora sconosciuti del passato archeologico di Prato e della Toscana.

Progetto scientifico e percorso espositivo a cura di Giuseppina Carlotta Cianferoni (Polo Museale della Toscana), Paola Perazzi, Gabriella Poggesi e Susanna Sarti (Soprintendenza Archeologia della Toscana), in collaborazione con Rita Iacopino

Progetto di allestimento a cura di Francesco Procopio

La mostra è promossa dal Comune di Prato - Assessorato alle Politiche Culturali, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Soprintendenza Archeologia della Toscana in collaborazione con Il Polo Museale Regionale della Toscana (Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Galleria e Museo di Palazzo Mozzi-Bardini e Villa Medicea di Cerreto Guidi)

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